18 Aprile 2024
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Novità iva 2015 e partite iva


Il regime dei minimi per gli imprenditori individuali e professionisti per l´anno 2015 è definitivamente stato approvato, la disciplina presenta importanti novità:

chi ha iniziato l´attività con data precedenta al 01.01.2015 pùò deceidere di rimanere nel vecchio regime (molto spesso più conveniente) oppure può passare al nuovo
non può accedere al nuovo regime chi ha beni strumentali (valore storico) superiori a euro 20.000 chi ha superato nel 2014 i limiti di fatturato della tabella (vedi sotto), chi ha un reddito di lavoro dipendente > euro 20.000
l´imposta passa dal 5% del vecchio regime al 15% (i primi anni di attività tale percentuale è ridotta di un terzo
esclusione dall´IRAP; esclusione dagli studi di settore o dai parametri; esclusione dalla presentazione dello spesometro; esclusione dall´obbligo di comunicazione delle operazioni effettuate nei confronti di operatori aventi sede nei Paesi black list; esclusione dall´obbligo della comunicazione delle dichiarazioni d´intento.
I contributi previdenziali dei contribuenti minimi saranno versati in base al reddito, senza minimali

i limiti di fatturato variano in base al codice attività:

Novità Iva


1) REVERSE CHARGE

A decorrere dal 1° gennaio 2015 il comma 629 prevede l´estensione del meccanismo di assolvimento dell´IVA mediante il c.d. "reverse charge" alle seguenti attività:

prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative a edifici;
cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditore;
cessioni di bancali in legno (pallet) recuperati ai cicli di utilizzo successivi al primo.

Il "reverse charge" viene esteso alle cessioni di beni, anche tramite commissionari, effettuate nei confronti di ipermercati, supermercati e discount alimentari . In quest´ultima ipotesi l´entrata in vigore è sospesa ed è subordinata a una specifica autorizzazione da parte del Consiglio Europeo.

2) IVA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Parte dal 1° gennaio lo "split payment" per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti di enti pubblici che non risultano debitori d´imposta.
Il regime dello "split payment" si applica alle operazioni fatturate a partire dal 1° gennaio 2015, per le quali l´esigibilità dell´imposta si verifichi successivamente a tale data .
La norma prevede, infatti, che chi effettua operazioni IVA nei confronti degli enti pubblici, emette regolarmente la fattura con l´indicazione dell´IVA, tuttavia il versamento del tributo deve essere effettuato dall´ente pubblico che riceve la prestazione. Anche lo split payment non determina alcuna limitazione alla detraibilità dell´IVA pagata ai fornitori, ragione per cui, anche in questo caso, l´impresa matura una situazione creditoria cronica di IVA con riferimento a tutte le operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici.

3) AUMENTO ALIQUOTE IVA

La legge di stabilità ha previsto nei prossimi anni l´aumento delle aliquote IVA nelle seguenti misure:
a decorrere dal 1° gennaio 2016 l´aliquota ridotta del 10% aumenterà di due punti passando al 12% e a partire dal 1° gennaio 2017raggiungerà il13%;
a decorrere dal 1° gennaio 2016 l´aliquota ordinaria passerà al 24% e nel corso degli anni successivi aumenterà di un punto dal 2017 e di un altro mezzo punto a partire dal 1 gennaio 2018 collocandosi definitivamente al 25,5%.
È prevista comunque la clausola di salvaguardia, in base alla quale gli incrementi programmati potranno essere sostituiti, per intero o in parte, da altri provvedimenti.

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